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Differenziata? Mi rifiuto!

Ebbene, sì, lo confesso.

Io non faccio la raccolta differenziata!

Sono anni che taccio, temendo di essere accusato di avere scarso spirito ambientalista, ma a questo punto è meglio dirlo apertamente.

Io non faccio la raccolta differenziata. Mai fatta. E finché non sarò costretto, continuerò a non farla.

E non è un problema di pigrizia (notoriamente uno dei miei pochi pregi!) o di spazio (se nel mio monolocale posizionassi tre, o più, bidoni della spazzatura poi dovrei andare a dormire dal vicino!), ma è una questione di principio. Sacrosanto principio. Mi dà oltremodo fastidio che dietro ad un qualunquista e comodo senso civico si nascondano interessi per svariati milioni di Euro da parte delle solite Multinazionali.

Mi spiego meglio.

La raccolta differenziata è un concetto vecchio di almeno quarant’anni. Veniva praticata dalle aziende che smaltivano i rifiuti già nei primi anni ’70. Il problema, per loro, riguardava i costi: erano notevoli, a fronte di utili esigui. Tentarono in ogni modo di risolvere questo dilemma, fino a giungere alla soluzione di subappaltare ad aziende esterne l’ingrato compito di riciclare i rifiuti in modo organico e funzionale. Niente. Restava una voce in costante perdita. Quand’ecco che una ventina d’anni fa, s’affacciò alla mente di qualche genio molto ben compreso, l’idea di far fare il lavoro sporco direttamente ai cittadini, spacciando il tutto per un’operazione essenziale al fine di salvaguardare il delicato sistema ecologico di questo pianeta. Che meravigliosa pensata ecologista! Tutti a riciclare, perché è nostro dovere salvare questa nostra Terra dall’accumulo di orripilante spazzatura… Salviamo il mondo… Per i nostri figli… Per un futuro migliore…

Ma stiamo scherzando? Avete mai visto una sola azienda farsi carico di un problema ambientale e tentare in qualche maniera di risolverlo? Sarebbe come chiedere ad un politico di fare qualcosa che vada contro i propri interessi, ma a favore della collettività. Praticamente impensabile. Invece, l’amara realtà è che con questo sistema i costi sono quasi del tutto abbattuti e ciò che ricavano lo possono reinvestire per altri sporchi traffici, in questo caso alla lettera!
Non dimentichiamoci che il monopolio della spazzatura in Italia è a pannaggio delle cosche camorristiche e mafiose! Non illudetevi: in ogni parte d’Italia, non solo a Napoli o in Sicilia!

E se provi a dire qualcosa o a protestare, ti fanno sentire in colpa perché non dimostri alcun senso civico, sei un incosciente, uno che non pensa all’ambiente, un individuo becero. Beh, una trovata ingegnosa, devo ammetterlo!

Differenziata

Non solo!

Si fosse almeno attuata una politica a favore del cittadino, magari avrei potuto pure giustificare la pratica della differenziazione: tipo, per esempio, tu fai tutta la fatica di differenziare, io ti premio facendoti pagare di meno la bolletta. Macché! Negli ultimi dieci anni la bolletta della spazzatura del mio appartamento è stata arbitrariamente triplicata. In poche parole, io dovrei fare il lavoro che spetterebbe a te e tu, non solo non mi fai uno sconto, ma mi fai pagare anche di più? E in base a cosa? Questo io non potrò MAI tollerarlo.

E mi spiace davvero tanto per alcune realtà del nord Italia dove questa pratica è divenuta pressoché obbligatoria. Hanno tolto di mezzo tutti i cassonetti e quindi il povero cittadino non ha altra scelta che adattarsi. Sotto la pena di multe abbastanza salate, tra l’altro.

Per non parlare dello stress dovuto alla differenziazione. So di famiglie distrutte perché non riuscivano a mettersi d’accordo su dove gettare un tovagliolo di carta macchiato di sugo! [“Umido.” “No! Carta!” “Ma non lo vedi che è sporco?” “Ma sempre carta è!” “Non capisci niente!” “Ha parlato la regina della differenziata!” “Bastardo nano da giardino!”]

Per quanto mi riguarda una cosa è certa: non mi avranno. Finché potrò, io getterò tutto in un unico secchio! Tutto insieme come i bei vecchi tempi!

Dichiaro apertamente guerra (nel mio piccolo!) a questa stupida e barbara usanza che ha preso piede nelle case degli italiani!

E ora di dire basta! O almeno di farvi alleggerire il conto dell’immondizia!

Chi ha orecchie intenda… Per gli altri, beh, nutro ben poche speranze.

AD MALORA!!!

Ps: Visto che dopo la pubblicazione di suddetto articolo, mi sono piovute addosso le aspre quanto attese critiche da parte dei differenziatori accaniti, aggiungerò solo una cosa: se si volesse fare davvero qualcosa per salvare il nostro pianeta dalla catastrofe ambientale nella quale si sta impelagando, bisognerebbe trovare un modo per produrre meno spazzatura, non per facilitarne il riciclo. Semplice, no? Eppure, nessuno ci ha pensato. Come mai? Perché consumare di meno significa necessariamente spendere di meno… E poi come ci si potrebbe arricchire alle nostre spalle?

 
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Pubblicato da su 14 giugno 2013 in Pensieri.

 

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